L’ESA prepara il sorvolo di BepiColombo durante la crisi Covid-19

L’ESA prepara il sorvolo di BepiColombo durante la crisi Covid-19

Darmstadt, 31 mar. (askanews) – I controllori del centro di controllo missione all’Esa di Darmstadt, in Germania, si stanno preparando per il sorvolo della Terra da parte della sonda euro-giapponese BepiColombo, destinata all’esplorazione di Mercurio.La manovra – che vedrà la missione sfruttare il cosiddetto “effetto fionda” della gravità terrestre per aggiustare la propria traiettoria verso Mercurio – sarà eseguita durante le restrizioni che l’ESA ha metto in atto in risposta alla pandemia di Covid-19.

Lanciata a ottobre 2018, BepiColombo attualmente è in orbita intorno al Sole; il 10 aprile, alle 06:25 circa, si avvicinerà alla Terra a una distanza di 12.700 km, meno della metà dell’altitudine dei satelliti di navigazione satellitare europea Galileo. La manovrà rallenterà la sonda BepiColombo e dirigerà la sua traiettoria verso il centro del sistema solare, stringendo così la sua orbita intorno al Sole.

“Questa è l’ultima volta che vediamo BepiColombo da Terra – ha commentato Joe Zender, numero due del progetto scientifico BepiColombo all’ESA – dopodiché si dirigerà sempre più verso il sistema solare interno”.

Gli scienziati della missione intendono utilizzare il sorvolo della Terra per testare alcuni degli 11 strumenti a bordo del modulo orbitante dell’ESA, MPO (Mercury Planetary Orbiter), uno dei componenti europei della missione, che viaggia verso il pianeta più vicino del sistema solare insieme a Mio (Mercury Magnetospheric Orbiter) dell’agenzia spaziale giapponese JAXA. I due moduli orbitanti scientifici sono installati in cima al modulo di trasferimento MTM (Mercury Transfer Module) realizzato dall’ESA, con Mio nella parte superiore, nascosto dietro uno scudo solare protettivo. Il modulo di trasferimento oscura la vista ad alcuni degli strumenti di MPO, ma gli scienziati pensano di essere in grado di ottenere dati da almeno otto degli 11 strumenti scientifici. La visuale di Mio è bloccata per la maggior parte dallo scudo solare, ma alcuni dei suoi sensori verranno anche attivati durante il sorvolo.

Gli astronomi amatoriali dotati di piccoli telescopi saranno in grado di osservare BepiColombo durante il sorvolo della Terra se si trovano a latitudini meridionali. Gli osservatori nell’Europa meridionale potrebbero essere in grado di individuare brevemente il veicolo spaziale. La migliore veduta, tuttavia, sarà possibile dall’emisfero australe.

Durante il suo viaggio verso Mercurio, BepiColombo sfrutterà la gravità della Terra, di Venere e di Mercurio stesso per correggere, di volta in volta, la sua traiettoria e raggiungere l’orbita corretta intorno al pianeta più interno del sistema solare.

Il sorvolo della Terra del 10 aprile 2020, infatti, è solo la prima delle 9 manovre totali che attendono BepiColombo durante il suo viaggio di 7 anni verso Mercurio. A ottobre, la sonda effettuerà il primo di due sorvoli di Venere. Le ultime sei manovre di restringimento dell’orbita utilizzeranno proprio la gravità di Mercurio.

L’operazione, tuttavia, sarà eseguita con un limitato numero di personale al Centro Europeo Operazioni Spaziali (ESOC) dell’ESA, a Darmstadt, Germania, dove gli ingegneri devono attenersi alle norme di distanziamento sociale attualmente in vigore in tutta Europa come risposta alla pandemia di Coronavirus Sars-Cov2.

“Il sorvolo della Terra è una fase in cui abbiamo bisogno di un contatto quotidiano con il veicolo spaziale – ha commentato Elsa Montagnon, responsabile delle operazioni di BepiColombo all’ESA – si tratta di qualcosa che non possiamo rimandare. Il veicolo spaziale passerà vicino alla Terra in ogni caso”.

I rischi determinati dal Coronavirus costringono l’equipe a lavorare con minime interazioni personali, garantendo però allo stesso tempo che tutte le fasi del processo vengano adeguatamente coperte.

“Durante le due settimane critiche precedenti il sorvolo, dobbiamo caricare i comandi di sicurezza e preparare la navetta spaziale a eventuali imprevisti- ha spiegato Christoph Steiger, vice responsabile delle operazioni di BepiColombo – per esempio, dobbiamo preparare il modulo di trasferimento per l’eclissi della durata di 34 minuti, quando i pannelli solari non saranno esposti alla luce del Sole, per prevenire che si scarichi la batteria”.

Le operazioni possono andare avanti come pianificato, aggiunge, ma richiederanno più sforzo e attenzione che in una situazione normale.

BepiColombo porta anche tre telecamere ‘selfie’ stile GoPro, montate sul modulo di trasferimento, che scatteranno fotografie mentre il veicolo spaziale si avvicina alla Terra. Gli scienziati hanno attivato le telecamere ad inizio marzo e fatto alcuni scatti del sistema Terra-luna come visto da Bepi-Colombo, dalla sua posizione mentre si muoveva rapidamente verso la Terra.

La sonda euro-giapponese raggiungerà Mercurio a fine 2025. La missione scientifica comincerà tre mesi più tardi, dopo che Mio ed MPO si saranno separati dal modulo di trasferimento e saranno entrati nelle loro rispettive orbite prefissate. Insieme, i due moduli orbitanti aiuteranno gli scienziati a fare luce sull’evoluzione di Mercurio, il meno esplorato dei quattro pianeti rocciosi del sistema solare ed uno dei più vicini al Sole.

Conoscere la composizione di Mercurio, i processi geologici sulla sua superficie e l’ambiente circostante aiuterà gli scienziati a rispondere ad alcune domande fondamentali non solo su Mercurio, ma anche sulla formazione e l’evoluzione dell’intero sistema solare.

Redazione

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