Sondaggi, quel dato che premia Meloni (e penalizza Schlein)

Sondaggi, quel dato che premia Meloni (e penalizza Schlein)

nicolaporro.it – Arrivano ancora notizie positive per il governo di Giorgia Meloni e per la coalizione di centrodestra. Come rivelato dai sondaggi Proger Index, per la trasmissione PiazzaPulita condotta da Corrado Formigli, il consenso per l’esecutivo della leader di Fratelli d’Italia non sembra calare. E anzi, la fiducia degli italiani nei confronti del presidente del Consiglio rimane stabile ormai da ottobre. Un fenomeno “anomalo” rispetto ai premier precedenti, come pure sottolineato dallo stesso conduttore del programma televisivo.

Ma partiamo dalle percentuali dei partiti. Fratelli d’Italia sale di uno 0,1 attestandosi al 29,1 per cento, ben 8 punti percentuali in più rispetto al Partito democratico, che stanzia invece al 20,8 per cento. Al terzo posto rimane saldamente il Movimento 5 Stelle (15,6 per cento), per poi arrivare a Lega, Forza Italia e Azione, rispettivamente al 9 per cento, 6,7 per cento e 4,4 per cento. Conclude sopra la soglia di sbarramento l’alleanza Verdi e Sinistra Italiana, in calo di mezzo punto percentuale rispetto al risultato delle politiche del 2022, oggi al 3,1 per cento.

I dati più interessanti, però, si rilevano sulla fiducia del Presidente del Consiglio. Una fiducia “incredibilmente stabile” anche per Corrado Formigli. Dall’ottobre 2022 – mese di insediamento a Palazzo Chigi – fino ad oggi, il 45 per cento degli italiani premiano l’operato di Giorgia Meloni, mentre è in calo il sostegno all’esecutivo, passato dal 41 al 34 per cento nel giro di sette mesi.

La titolare di Palazzo Chigi stacca nettamente anche la fiducia degli altri leader politici. Elly Schlein è in calo di un punto percentuale rispetto ad una settimana fa, e rimane la leader più apprezzata per il 33 per cento degli intervistati, ben il 12 per cento in meno rispetto agli indici di gradimento di Meloni. Seguono poi Giuseppe Conte e Matteo Salvini al 26 per cento, per concludere con Carlo Calenda e Silvio Berlusconi, rispettivamente al 22 e 18 per cento.

Redazione

 

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