Al via Cdm su sicurezza a famiglia. Testi inviati per conoscenza al Colle

Al via Cdm su sicurezza a famiglia. Testi inviati per conoscenza al Colle

Il decreto sicurezza e quello sulla famiglia, ma anche le dure posizioni espresse dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti (sul quale si registra l’irritazione M5s): sono diversi i punti caldi sul tavolo del Consiglio dei ministri che dopo un primo round nel pomeriggio si tiene a Palazzo Chigi. 

Tra un po’ si va a battagliare in Consiglio dei ministri“, ha detto Matteo Salvini ai suoi followers durante una diretta Facebook annunciando l’inizio, a breve, del Cdm sul decreto sicurezza bis e sul decreto famiglia. “Mi sto preparando – ha aggiunto – ora ci si cambia camicia e giacca e si va”.

I decreti sicurezza-bis e sulla famiglia, sono intanto stati inviati per conoscenza al Quirinale.

“Io porterò il decreto per 1 miliardo di euro per aiuti alle famiglie, quelle famiglie che hanno bimbi piccoli o che vogliono averne e che hanno gli aiuti più bassi d’Europa”, ha detto in mattinata a il vicepremier Luigi Di Maio. “Ho sentito che qualche membro del governo vorrebbe dirottare su altre misure questi soldi – ha aggiunto – ma questo miliardo non si tocca”.

‘Il decreto sicurezza bis è pronto con norme contro camorristi, scafisti, teppisti da stadio e per chi aggredisce la gente in divisa e in servizio. Spero niente scontri”. “Non sono certo io a rallentare gli aiuti alle famiglie, ma spero che nessuno rallenti qualcosa che rende l’Italia un paese più sicuro”. Così il ministro dell’Interno Matteo Salvini a margine dell’evento Alis ha risposto a chi gli chiedeva se fosse disponibile a votare il decreto sulla famiglia voluto dai 5 Stelle. Il vicempremier ha poi ribadito che il cdm dovrebbe essere oggi pomeriggio “come previsto, con all’ordine del giorno il decreto Sicurezza”.

Intanto il premier Conte replica alla dura intervista del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. “C’è una grammatica costituzionale – dice -: se si mette in dubbio l’imparzialità e l’operato del presidente del Consiglio si mette in discussione anche l’azione di governo e allora bisogna farlo in base a percorsi chiari e trasparenti. Le sedi ufficiali sono innanzitutto il Consiglio dei ministro e in prospettiva anche il Parlamento. Non possiamo accettare allusioni, insinuazioni affidate alla stampa con una mezza intervista, un mezzo video su facebook. Chi lo fa se ne assuma conseguentemente la responsabilità”. (fonte ansa)

Redazione

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