Spread e Pnrr

Spread e Pnrr

Troppi s’ingannano con la propria propaganda. Lo spread è ora molto basso, attorno ai 100 punti. Dove era ai tempi del governo Draghi e lontano dai picchi del passato. Evviva. Sì, ma con calma: per vendere un titolo del nostro debito pubblico oggi paghiamo il 3,77% d’interesse, mentre nel 2021 pagavamo lo 0,8%. Lo spread è lo stesso, ma perché i tedeschi ora pagano il 2,69%, mentre allora il loro tasso era -0,5%. Quindi il debito ci costa di più, non di meno. Chi sparacchiò che lo spread era un complotto contro l’Italia ora cade nel complotto contro sé stesso e s’imbroglia.

Intanto il governo chiede alla Commissione europea una proroga del Pnrr, non riuscendo a spendere in tempo i soldi assegnati. La risposta Ue è (per ora) negativa, per bocca del commissario italiano (Fitto) che fu ministro al Pnrr.

Si confonde l’immobilismo con la stabilità e si festeggia che non si sfondino i conti (merito di Giorgetti), anche se il prezzo del debito cresce. Se non l’economista, si chiami l’esorcista.

Davide Giacalone – davidegiacalone.it

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