
Caso Emanuela Orlandi: le tombe aperte in Vaticano sono vuote
L’apertura dei due sepolcri, la “Tomba dell’Angelo” della Principessa Sophie von Hohenlohe e la tomba attigua della Principessa Carlotta Federica di Mecklemburgo, è stata disposta con decreto del 27 giugno dall’ufficio Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano con la speranza di far chiarezza su un caso ancora irrisolto dopo 36 anni.
Le operazioni, concluse poco dopo le 11, hanno dunque dato esito negativo come sottolineato anche dal direttore della sala stampa vaticana Alessandro Gisotti: “Non è stato trovato alcun reperto umano né urne funerararie”.
“Mi aspettavo di tutto ma non di vedere le tombe vuote– le parole del legale della famiglia Orlandi, Laura Sgrò-. Serve fare degli approfondimenti per capire come mai”.
Vaticano: “Sempre stati vicini alla famiglia Orlandi”
Alessandro Gisotti, direttore della sala stampa vaticana, al termine delle operazioni ha ribadito la vicinanza del Vaticano alla famiglia di Emanuela Orlandi: “Teniamo a ribadire che la Santa Sede ha sempre mostrato attenzione e vicinanza alla sofferenza della famiglia Orlandi e in particolare alla mamma di Emanuela. Attenzione dimostrata anche in questa occasione nell’accogliere la richiesta specifica della famiglia di fare verifiche nel Campo Santo Teutonico”.
Pietro Orlandi: “Ho provato sollievo ma è incredibile”
Il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, non ha intenzione di fermarsi qui: “Credo che si dovrà andare avanti e spero in una collaborazione onesta. Finché non troverò Emanuela è mio dovere cercare la verità”.
“Ho provato sollievo a sapere che non c’era il corpo di Emanuela ma allo stesso tempo è incredibile”: lo dice Pietro Orlandi commentando il fatto che le tombe aperte in Vaticano siano risultate vuote.
“Per la prima volta”, continua il fratello di Emanuela, il Vaticano ha ipotizzato “una responsabilità interna, cosa che era sempre stata esclusa prima”. Le tombe vuote aprono però ad un nuovo giallo: “Ora anche i familiari delle principesse dovranno chiedersi che fine hanno fatto le ossa”. (primo piano) – Redazione