Manovra 2026, Cgil: “12 dicembre sciopero generale”. Meloni e Salvini: “Vogliono weekend lungo”

Manovra 2026, Cgil: “12 dicembre sciopero generale”. Meloni e Salvini: “Vogliono weekend lungo”

Ironia della premier: “Chissà in che giorno cadrà lo sciopero”. Il leader del sindacato: “Sciopero in Costituzione perché fascismo cancellava diritto”

LaPresse – La Cgil proclama lo sciopero generale per il 12 dicembre. L’astensione dal lavoro di tutti i settori e di tutti i lavoratori e delle lavoratrici è indetta dall’assemblea generale, è stata decisa “contro una legge di bilancio ingiusta e sbagliata”. L’annuncio è stato dato durante l’evento ‘Democrazia al lavoro’ a Firenze.

“Non lo diciamo solo noi. Prima o poi, nonostante la propaganda, la verità viene a galla. Si tratta di una legge di Bilancio che premia i più ricchi e non i più poveri, che incentiva le disuguaglianze, che prevede una crescita sostanzialmente zero, che non stanzia un euro per investimenti pubblici. Lo stanno dicendo nelle audizioni parlamentari le più importanti istituzioni italiane, la Banca d’Italia e l’Istat solo ieri”, ha detto Fulvio Fammoni aprendo l’assemblea nazionale dei delegati del sindacato al Mandela Forum di Firenze.

Landini: “Il 12 dicembre manifestazioni in tutta Italia”

“Noi ci rivolgiamo a tutte le persone, ai giovani che stanno pagando un prezzo pesantissimo, alle donne che stanno pagando un prezzo pesantissimo di questa logica, ai lavoratori, alle lavoratrici, ai pensionati perché il 12 dicembre siano con noi in piazza“, ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, a margine dell’assemblea fiorentina.

“Faremo manifestazioni in tutti i territori d’Italia e vogliamo dimostrare che c’è la maggioranza di questo Paese, che è quello che tiene in piedi il Paese con il proprio lavoro, che chiede di essere ascoltata e che chiede di cambiare una logica sbagliata, per noi, non più sopportabile. I provvedimenti che sono stati fatti finora non sono assolutamente necessari ed è evidente allora che noi pensiamo che sia necessario scendere in piazza“.

Meloni alla Cgil: “Chissà in che giorno cadrà lo sciopero”

Immediata la replica di Giorgia Meloni sui social. “Nuovo sciopero generale della CGIL contro il governo annunciato dal segretario generale Landini. In quale giorno della settimana cadrà il 12 dicembre?“, ha scritto su X la presidente del Consiglio. Le parole della premier ricordano quelle pronunciate in occasione dello sciopero generale del 3 ottobre scorso quando aveva accusato i sindacati e i lavoratori che manifestavano per Gaza di voler fare il “weekend lungo”.

Salvini: “Landini rinuncia a weekend lungo, scelga altro giorno”

Critiche al sindacato anche dal vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini: “La CGIL annuncia sciopero generale il 12 dicembre. E chissà come mai, proprio di venerdì…Invitiamo Landini, per una volta, a rinunciare al weekend lungo e organizzare lo sciopero in un altro giorno della settimana”, ha scritto sui social il leader leghista.

Landini: “Cambiare giorno sciopero? Non lo facciamo se ddl cambia”

“Ci sono in queste ore molti commenti. Qualcun è arrivato anche a dire che se possiamo cambiare giornata. Io vorrei rispondere con molta tranquillità: se vogliono c’è anche la possibilità che lo sciopero non ci sia. Cambino la manovra“, ha detto Landini in risposta a Meloni. “Dovrebbero essere anche un po’ umili: non proclami li scioperi perché qualcuno ci è antipatico, per il gusto di proclamarli. Stiamo proclamando questo sciopero perché ci sia un cambiamento reale” e “capisco che chi lo sciopero non l’ha mai fatto possa fare fatica a capire cosa c’è dietro a uno sciopero”.

Landini: “Sciopero in Costituzione perché fascismo cancellava diritto”

“E’ bene ricordare a tutti che se in Italia lo sciopero è un diritto sancito dalla Costituzione, è perché prima della nostra democrazia, i primi atti del fascismo e la dittatura sono stati cancellare il diritto di sciopero, bruciare e chiudere le sedi sindacali e di impedire la possibilità ai di esistere di un sindacato libero e democratico che non risponde a questo a qual partito, a questo o quel governo, ma ai lavoratori”, ha aggiunto il numero uno della Cgil.

Zangrillo: “Cgil non firma perché è contro di noi”

Sulla Manovra 2026 è scontro tra Cgil e Paolo Zangrillo, ministro della Pubblica amministrazione. “Per quanto riguarda il rinnovo dei contratti sul minimo tabellare, l’incremento medio è stato del 6-7%. A questo vanno aggiunte le risorse in più per sanità ed enti locali. Quindi, in alcune situazioni, l’aumento medio raggiunge il 10%”, ha detto il membro di governo intervistato dal Corriere della Sera. “Se consideriamo che c’è stato un picco d’inflazione del 13%, è chiaro che non siamo riusciti a recuperare tutto. Ma cumulando le tornate 2022-24 e 2025-27 saremo in grado di riconoscere a tutti dal 12 al 14% di aumenti. E quelli che daremo con il prossimo rinnovo saranno nettamente superiori all’inflazione attesa”.

Per quanto riguarda il mancato rinnovo da parte della Cgil, Zangrillo risponde: “È una posizione che non posso accettare, perché la Cgil è la stessa che nel 2018, a fronte di un’inflazione cumulata in otto anni di blocco della contrattazione pari al 12%, ha firmato la tornata 2016-18 con aumenti del 3,4%. Il segretario Maurizio Landini, al quale l’ho chiesto più volte, non mi ha ancora spiegato perché oggi non firma davanti ad aumenti superiori al 6%. Quella della Cgil non è una posizione negoziale, ma politicanon firmano perché c’è un governo di centrodestra”.

Redazione

 

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