
Gaza, Hamas: stasera la consegna di altri 5 corpi degli ostaggi. Domani riapre il valico di Rafah
AdnKronos – I corpi di altri cinque ostaggi morti a Gaza saranno consegnati nella serata di oggi, mercoledì 14 ottobre, da Hamas a Israele alle 21 ora locale (le 20 in Italia). Lo hanno riferito fonti delle Brigate al-Qassam, l’ala militare di Hamas, citate dall’emittente del Qatar al-Araby. Intanto Israele avrebbe annullato le sanzioni previste per oggi contro Gaza. Sanzioni che prevedevano la limitazione degli aiuti umanitari e la chiusura del valico di frontiera di Rafah, tra Egitto e Gaza.
Già consegnati altri quattro corpi
Le misure erano state annunciate martedì dopo che Hamas aveva inizialmente consegnato solo i resti di quattro dei 28 ostaggi morti detenuti nella Striscia dai terroristi palestinesi. Secondo l’emittente pubblica Kan, Israele avrebbe annullato le misure poiché Hamas ha restituito nella serata di ieri quelli che sostiene essere i corpi di altri quattro ostaggi.
Inoltre, Hamas ha informato i mediatori che consegnerà altri quattro corpi di ostaggi deceduti in Israele nel corso della giornata di oggi, secondo quanto riferito al Times of Israel da un diplomatico mediorientale e da una seconda fonte informata sulla questione.
Domani la riapertura del valico di Rafah
Dovrebbe riaprire domani al transito di persone e veicoli, il valico di Rafah, porta d’ingresso fondamentale per gli aiuti umanitari nell’enclave palestinese che collega l’Egitto alla Striscia di Gaza. Lo ha riferito una fonte diplomatica al Times of Israel, precisando che la riapertura sarà supervisionata dall’European Union Border Assistance Mission (Eubam).
Onu: “Ricevuta notifica di Israele su riduzione numero di camion con aiuti a Gaza”
Le autorità israeliane hanno però nel frattempo notificato alle Nazioni Unite la riduzione del numero di camion con aiuti autorizzati a entrare nella Striscia o lo slittamento degli ingressi a causa del numero limitato delle salme degli ostaggi morti durante il sequestro restituiti da Hamas, ha reso noto la portavoce dell’Onu, Olga Cherevko. “Abbiamo ricevuto la comunicazione (del ritardo o dei limiti al numero dei camion, ndr) dalle autorità israeliane e continuiamo a incoraggiare le parti a rispettare gli accordi definiti negli accordi di cessate il fuoco”, ha affermato parlando con la Reuters, come rende noto Cnn. Israele aveva anticipato l’intenzione di ridurre a 300, della metà, il numero di camion con aiuti che da oggi sarebbero entrati a Gaza e che non sarebbe stato autorizzato l’arrivo di combustibili o gas.
Anp: “Pronti a gestire valico di Rafah”
L’Autorità nazionale palestinese (Anp) ha dichiarato di essere pronta a gestire il valico di Rafah, luogo di transito chiave tra Egitto e la Striscia di Gaza per gli aiuti. Lo ha dichiarato Mohammad Shtayyeh, inviato speciale del presidente dell’Anp Mahmoud Abbas. ”Ora siamo pronti a intervenire nuovamente e abbiamo notificato a tutte le parti interessate che siamo pronti a gestire il valico di Rafah”, ha aggiunto.
“9 palestinesi uccisi e 35 feriti da Idf in ultime 24 ore”
Due palestinesi sono stati uccisi dalle Idf nel quartiere di Shejaiya, nella parte orientale di Gaza City. Lo ha riferito il Times of Israel, citando media palestinesi. Mentre il ministero della Salute di Gaza, guidato da Hamas, ha dichiarato che nove persone sono state uccise e 35 sono rimaste ferite nell’ultimo giorno di operazioni delle Idf nella Striscia di Gaza. Secondo il ministero, dallo scoppio della guerra, nella Striscia sono state uccise 67.938 persone e 170.169 sono rimaste ferite.
Hamas denuncia grave violazione accordo e chiede a mediatori di intervenire su Israele
Hamas denuncia “la grave violazione dell’accordo (per la tregua a Gaza, ndr) da parte dell’Idf, con l’uccisione di civili a Shejaiya e Rafah” e chiede “ai mediatori di costringere Israele a rispettare i suoi impegni”. Il portavoce, Hazem Qassem, ha assicurato che Hamas, dal canto suo, sta rispettando gli impegni presi.
Fra le salme restituite identificate quelle del soldato Tamir Nimrodi e di Uriel Baruch
Intanto due delle quattro salme consegnate ieri da Hamas sono state identificate: sono quelle del soldato Samir Nimrodi, sequestrato dalla base del valico di Erez il 7 ottobre del 2023, a 19 anni, e Uriel Baruch, 35 anni, rapito al festival Nova. La restituzione della salma di Samir è la prima conferma della sua morte. La famiglia ha denunciato, in un comunicato diffuso nelle ultime ore, che “era stato rapito crudelmente dalla sua base e ucciso da Hamas durante il sequestro”.
Uriel era insieme all’amico Michel Yoav al rave. I due erano riusciti subito a fuggire sull’auto di Uriel ma una cellula di Hamas aveva aperto il fuoco contro la macchina al Mafalsim Junction. Video diffusi in quei giorni avevano mostrato le immagini di Michael, morto nell’auto, e di Uriel, steso a terra fuori. Ma non si era più saputo nulla di lui. La famiglia era stata in un primo momento informata dai militari dell’Idf che era stato probabilmente portato a Gaza. In seguito, nel marzo dello scorso anno, nuovi elementi di intelligence avevano indicato che Uriel era stato ucciso il 7 ottobre e che a Gaza era stato portato il suo corpo già privo di vita.
La terza salma restituita da Hamas ieri sera appartiene ad Eitan Levy, 53 anni, Levy, taxista di Bat Yam, era stato considerato come disperso per 40 giorni dopo il sette ottobre, prima di essere riconosciuto come ostaggio. Dopo 62 giorni, l’Idf aveva informato la famiglia che era stato probabilmente ucciso e che il suo corpo era stato portato a Gaza. Levy aveva lasciato un cliente al kibbutz di Beeri poco dopo le sette del mattino del giorno degli attacchi. Ha subito chiamato il figlio per dirgli dei razzi di Hamas e il figlio ha sentito gli uomini di Hamas arrivare e aprire il fuoco prima che la chiamata fosse chiusa.
Hamas: “Quarto cadavere restituito non ostaggio ma soldato ucciso nel 2024”
Il quarto cadavere restituito ieri sera da Hamas a Israele appartiene a nessuno degli ostaggi, non sarebbe quello di un palestinese, come sostengono gli israeliani, ma di un soldato delle Idf ucciso durante gli scontri con i miliziani nel maggio del 2024. E’ quanto sostiene un alto funzionario di Hamas intervistato dall’emittente al-Jazeera, confermando quindi che la salma non appartiene a nessuno dei rapiti il 7 ottobre del 2023.
”Il corpo che il nemico sostiene non appartenga a un israeliano è quello di un soldato catturato durante un’operazione di resistenza”, ha dichiarato la fonte spiegando che il militare israeliano è stato ucciso negli scontri nel campo profughi di Jabaliya. All’epoca l’esercito israeliano smentì Hamas, che aveva rivendicato la cattura di un soldato a Jabalia. ”Le Idf chiariscono che non si è verificato alcun rapimento di un soldato”, riferirono allora.
Forum famiglie ostaggi: “Tamir Nimrodi ucciso a Gaza da raid Idf”
Il giovane soldato Tamir Nimrodi, la cui salma è stata restituita ieri da Hamas, è stato ucciso da un raid dell’Idf, ha reso noto il Forum delle famiglie degli ostaggi. “E’ stato rapito vivo dalla base in cui prestava servizio e ucciso da un bombardamento dell’Idf mentre era sequestrato”. La famiglia aveva annunciato in un primo momento che Tamir era stato ucciso da Hamas.
Redazione