Venezuela: Elezioni Regionali 2025, una farsa elettorale sotto il regime di Maduro – Editoriale di Gennaro Ruggiero
Il 25 maggio 2025, il Venezuela ha assistito a un’altra tornata elettorale controversa. Il Consiglio Nazionale Elettorale (CNE), organismo saldamente controllato dal regime, ha dichiarato la coalizione ufficialista Gran Polo Patriótico, guidata da Nicolás Maduro, vincitrice con l’82,6% dei voti, conquistando 23 dei 24 governatorati.
Un trionfo solo apparente, che nasconde una verità inquietante: appena il 12% degli aventi diritto ha partecipato alle elezioni. Un dato che non rappresenta una scelta democratica, ma una dimostrazione di sfiducia totale da parte del popolo venezuelano verso un sistema percepito come profondamente corrotto e manipolato.
L’opposizione e il boicottaggio elettorale
La principale coalizione di opposizione, la Plataforma Unitaria Democrática (PUD), ha scelto di boicottare le elezioni, denunciando l’assenza di trasparenza e la mancanza di condizioni minime per una competizione libera e corretta. La leader María Corina Machado ha dichiarato che “oltre l’85% dei cittadini ha disobbedito al regime”, ribadendo la totale illegittimità del processo elettorale.
Repressione e violazioni dei diritti umani
Le elezioni si sono svolte in un clima di crescente repressione. Nei giorni precedenti al voto, il governo ha arrestato circa 70 oppositori politici, nel chiaro tentativo di intimidire e silenziare le voci critiche. Amnesty International ha denunciato gravi violazioni dei diritti umani: arresti arbitrari, sparizioni forzate, torture. Il Venezuela continua a vivere sotto un clima di terrore, alimentato da un potere che teme il dissenso.
Condanna internazionale
La comunità internazionale ha espresso profonda preoccupazione per la situazione nel Paese. L’Unione Europea ha dichiarato che queste elezioni “non possono essere considerate rappresentative della volontà del popolo venezuelano”, ribadendo la mancanza di condizioni democratiche. Anche l’ONU ha condannato fermamente le detenzioni arbitrarie e le continue violazioni dei diritti umani, esortando le autorità venezuelane al rilascio immediato di tutte le persone detenute ingiustamente.
Conclusione
Le elezioni regionali del 2025 rappresentano l’ennesima dimostrazione di un regime che si mantiene al potere non grazie al consenso popolare, ma attraverso la repressione, la propaganda e la manipolazione elettorale. Una partecipazione così bassa, accompagnata da un silenzio imposto con la forza, è la fotografia di una dittatura.
Il Venezuela è oggi uno Stato oppresso, dove la volontà popolare viene sistematicamente ignorata. I cittadini, ormai sfiduciati e vessati, hanno abbandonato le urne perché sanno che in un sistema truccato il loro voto non conta. E in questo silenzio forzato, risuona forte il grido di chi chiede libertà, giustizia e democrazia.
Oggi più che mai, il Venezuela ha bisogno della solidarietà di chi crede nella libertà. Ha bisogno di voci che rompano il muro della censura. Di verità che smascherino la menzogna. Di coraggio per affermare una verità inconfutabile: Nicolás Maduro, pur proclamandosi vincitore, ha perso l’unica battaglia che conta davvero. Quella della legittimità morale e democratica.
Gennaro Ruggiero – Dir. nuove24
Amb. OIRD/IHRO/UNHRC – Osservatore ONU – Ginevra