Coronavirus, l’Oms dichiara l’emergenza sanitaria globale

Coronavirus, l’Oms dichiara l’emergenza sanitaria globale

L’epidemia di coronavirus è “emergenza globale”: lo ha annunciato l’Oms estendendo lo stato di emergenza sanitaria anche al di fuori dai confini della Cina, dove i dati del contagio sono sempre più allarmanti: finora nel Paese asiatico i morti sono 171 e i contagi 8.137.

In Cine è in corso un massiccio sforzo di contenimento che sta tenendo bloccate decine di milioni di persone nello Hubei. La maggior parte delle ultime infezioni segnalate si è verificata proprio nella provincia focolaio del virus.

Per l’Oms non è possibile immaginare quanto grande sarà questa emergenza e quindi bisogna essere preparati ad affrontarla: da qui la decisione di dichiarare l’emergenza internazionale.

In Europa si contano già 9 casi (cinque in Francia) e in Thailandia i contagiati sono 14, il numero più alto fuori dalla Cina.

Civitavecchia, 6mila bloccati sulla nave da crociera

In Italia ha tenuto banco per tutta la giornata la vicenda della nave da crociera Costa Smeralda ferma al porto di Civitavecchia con quasi 7mila persone a bordo, tra turisti e staff. Sono risultati negativi al test del coronavirus i due passeggeri della nave che avevano mostrato sintomi sospetti. La conferma è arriva dalle analisi svolte presso il centro di riferimento Spallanzani di Roma. Una donna cinese di Hong Kong, con febbre e problemi respiratori, è stata messa in isolamento nell’ospedale di bordo, così come il marito: i test effettuati hanno dato esito negativo. Dalla nave era stato autorizzato un primo sbarco solo di 1143 passeggeri. Il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco, tuttavia, si è rifiutato di accettare lo sbarco in attesa degli esami sui due casi sospetti di coronavirus.

Individuata struttura militare per gli italiani in arrivo da Wuhan

Sarebbe stata individuata la struttura militare dove verranno ospitati i circa 60 italiani di ritorno da Wuhan, la città cinese epicentro dell’infezione. L’edificio, che si trova vicino Roma, secondo quanto si apprende, è molto confortevole e ha tutti i requisiti per ospitare i connazionali rimpatriati per i 14 giorni, il periodo dell’eventuale incubazione del virus. (primo piano)

Redazione

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