Il nord Europa blocca Gentiloni

Il nord Europa blocca Gentiloni

Ci sono i Paesi del Nord Europa tra Paolo Gentiloni e la sua nomina a Commissario europeo per gli Affari economici. Un’ora di colloquio stamane a Bruxelles tra l’ex premier italiano, candidato dal Governo ‘Conte 2’ per Palazzo Berlaymont, e la nuova presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen non ha sciolto tutte le riserve. I paesi più rigoristi non vogliono cedere un dicastero così importante all’Italia, paese con un debito molto elevato. Ma si scontrano con von der Leyen che invece ne avrebbe tutta l’intenzione, controbilanciando l’eventuale nomina di Gentiloni a successore di Pierre Moscovici con la conferma della delega all’euro per il falco lettone Valdis Dombrovskis, che resterebbe anche primo vicepresidente.

In ogni caso, sarà von der Leyen a decidere, sottolineano fonti europee. Lo farà entro martedì, quando presenterà tutta la nuova Commissione a Bruxelles, squadra che sarà messa ai voti dell’Europarlamento nella plenaria di ottobre. Proprio in vista del test a Strasburgo, la presidente deve cercare un equilibrio che vada bene a tutti, in modo da non incontrare ostacoli al momento del voto.

Ecco, però l’idea di dare gli Affari economici all’Italia – che solo ieri era altissima nelle quotazioni bruxellesi, quasi fatta – incrocia ancora delle difficoltà. Nonostante che da quest’anno persino la Germania potrebbe ritrovarsi a chiedere flessibilità per via della recessione in corso. Ma l’Italia ne ha già beneficiato e dunque la prospettiva che, con la nomina di Gentiloni, la Commissione sterzi verso una linea più flessibile e magari di revisione vera e proprio del patto di stabilità e crescita – che è l’idea del Conte 2 – non piace ai paesi più filo-austerity, i quali non si sentirebbero garantiti nemmeno dalla conferma di Dombrovskis come vicepresidente con delega all’euro. O comunque provano a premere.

Tanto che le caselle son tornate ballerine. Resta tutto aperto fino a martedì. Secondo fonti francesi, a Parigi potrebbe andare il Mercato Interno e gli Investimenti. Opzione che evidentemente lascerebbe libera la Concorrenza per l’Italia, delega inizialmente promessa a Conte prima dell’estate – insieme a una vicepresidenza – ma negli ultimi giorni finita nel mirino di Emmanuel Macron (che deve risolvere il caso della fusione Alstom-Siemens bocciata proprio dall’Antitrust europeo). Per Roma, a questo punto, resterebbe anche l’opzione Commercio internazionale, che ieri sembrava assegnato all’Irlanda. Martedì il verdetto. (Fonte huff.post)

Angela Mauro

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