Giorgetti chiarisce sulla Manovra: “Io figlio di operai, so chi può fare sacrifici”
quifinanza.it – Sul palco di Pontida, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è tornato a parlare dell’intervista rilasciata a Bloomberg, in cui aveva parlato di “più sacrifici per tutti” in vista della prossima legge di bilancio.
“Noi siamo figli di Pontida. Siamo dalla parte della gente che lavora e produce e oggi fa sacrifici. So distinguere chi fa sacrifici e chi li può fare”, ha voluto precisare il ministro sul palco.
Le parole di Giorgetti
Il raduno della Lega di Pontida, è stata l’occasione per Giorgetti per precisare le dichiarazioni rilasciate a Bloomberg a proposito della prossima legge di bilancio. “Mi chiedeva se il governo aveva in animo di fare la tassazione delle banche e gli extraprofitti”, ha detto il ministro, che per l’occasione aveva parlato di “più sacrifici per tutti”, scatenando una serie di critiche.
Per l’occasione, Giorgetti ha fatto riferimento alla Costituzione: “Io ho semplicemente detto che i sacrifici li devono fare tutti, in base all’articolo 53 della nostra Costituzione che fa riferimento a chi ha più capacità contributiva. Facendo quella intervista avevo ben in mente quello che ha fatto questo Governo e quello che ho fatto in questi anni”.
Sul palco, il ministro ha preso come esempio le partite Iva e gli operai, che hanno beneficiato rispettivamente della flat tax e del taglio del cuneo fiscale. “Penso all’operaio di Lumezzane. Questi fanno i sacrifici ed è giusto che i sacrifici li faccia anche qualcun altro”, ha aggiunto. Il ministro ha ringraziato poi Confindustria, ribandendo la volontà di continuare a dialogare tra le parti.
“State tranquilli e sereni. Noi siamo figli di Pontida. Siamo dalla parte della gente che lavora e produce e oggi fa sacrifici. Il ministro dell’Economia è figlio di un pescatore e di un’operaia tessile e sa distinguere chi fa sacrifici e chi li può fare”
Cosa è stato detto al raduno di Pontida
L’edizione 2024 del raduno leghista di Pontida ha coinvolto i partiti confluiti nei Patrioti d’Europa: dal primo ministro ungherese Viktor Orban, al portavoce di Vox, Jose Antonio Fuster, dall’olandese Geert Widers all’austriaca Marlene Svazek di Fpo. Tra gli interventi anche quello di Marine Le Pen, che ha mandato un videomessaggio, e del generale Roberto Vannacci, al debutto dopo l’elezione al Parlamento europeo con i voti della Lega.
Tanti i temi affrontati sul palco da Matteo Salvini: dall’autonomia differenziata, considerata dal leader della Lega “futuro, merito ed efficienza”, alla cittadinanza, che il partito pensa di revocarla a tutti coloro che delinquono.
“La cittadinanza é un atto di fede. È il secondo mazzo di chiavi di casa nostra ma se tradisci questa fiducia contro chi ti ha garantito scuola previdenza e sanità, e poi spacci, stupri e uccidi, la soluzione è solo: via la cittadinanza e torna al tuo paese. Non abbiamo bisogno di altri delinquenti”.
Durante il suo intervento, Salvini ha parlato anche della prossima legge di bilancio, prendendo di mira le banche: “Se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri e non gli operai. Noi come Lega guardiamo agli italiani che hanno bisogno”.