Zelensky a Roma, sfida per la pace

Zelensky a Roma, sfida per la pace

ucraina zelensky a roma capitale blindata meloni mattarella papaAGI – L’Italia sostiene l’Ucraina, come ha sempre fatto in questo anno, anche per contrastare “l’insensata aggressione” russa, ma la comunità internazionale deve cominciare a pensare a un “approdo di pace”, una pace che sia giusta e condivisa da Kiev. Sergio Mattarella si prepara ad accogliere al Quirinale il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, confermando la linea tenuta fin dall’inizio dal nostro Paese senza tentennamenti e con una netta continuità anche nel passaggio dal governo Draghi a quello Meloni.

“Sosteniamo l’Ucraina finché sarà necessario” ha detto il Capo dello Stato non più tardi di tre settimane fa dalla Polonia, e giovedì ha nuovamente accusato Mosca di aver “portato le tenebre” nel cuore dell’Europa. Ma la sensazione è anche che il lavorio per far terminare una guerra pericolosa per la stabilità europea sia quanto mai presente nelle agende internazionali.

Il Presidente ucraino sarà oggi a Roma in vista ufficiale, poi a Berlino e nella capitale incontrerà il Presidente Mattarella, poi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e infine dovrebbe vedere Papa Francesco. Ma solo dai colloqui con la premier e con il Pontefice, si capirà se Zelensky affronterà anche quello di una trattativa per individuare un percorso che porti alla fine del conflitto.

I colloqui con Mattarella e Meloni

Mattarella riceverà il Presidente ucraino accompagnato dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, (ma i dettagli non sono trapelati e il Palazzo sarà off limits per la stampa) e avrà con lui un bilaterale, innanzitutto per ascoltare. Si tratta del primo incontro tra i due presidenti dopo l’invasione russa: Zelensky era stato al Quirinale tre anni fa, il 7 febbraio 2020, quando ancora il conflitto era lontano e il doppiopetto non era stato sostituito dalla tuta mimetica.

Il Quirinale confermerà una linea mantenuta senza scostamenti fin dal primo giorno. Innanzitutto la condanna della Russia, che ha sovvertito le regole internazionali di convivenza. Giovedì, nel colloquio con il premier norvegese, Jonas Gahr Stre, il Presidente della Repubblica ha sottolineato come “contrastare la politica di aggressività della Russia è un passo necessario per evitare che la violenza diventi un sistema”. E si è augurato che “a Mosca tornino elementi di razionalità”.

Poi ha anche sostenuto che questo “non ci deve distogliere dalla ricerca di un approdo di pace”. La Russia ha creato un enorme problema di sicurezza in Ue e nel mondo, tanto che paesi prima neutrali come Svezia e Finlandia sono entrati nella Nato, ma ora “dobbiamo lavorare in modo intenso ed equilibrato per prefigurare da adesso la fase della fine della guerra quando avverrà”.

La Capitale blindata

Attivata la macchina della sicurezza in vista dell’arrivo a Roma del presidente ucraino. Servizi ad ampio raggio in tutta la Capitale, assicurati da un ingente dispositivo di forze dell’ordine.

Verranno effettuate bonifiche con cinofili e artificieri nei luoghi sensibili, controlli anche nel sottosuolo, con ispezione delle reti fognarie. Sorvegliati anche il Tevere con la polizia Fluviale e i parchi, dove la vigilanza verrà assicurata anche dal reparto a cavallo, mentre il controllo dal cielo sarà realizzato con gli elicotteri della polizia di stato.

I luoghi interessati dalla visita del presidente ucraino vedranno impegnate varie squadre di tiratori scelti. In campo anche le unità antiterrorismo di polizia e Arma dei carabinieri (UOPI, API E SOS). Fitti controlli sono previsti anche nelle stazioni ferroviarie, agli aeroporti, e sulle principali arterie stradali e autostradali.

Per tutta la durata della visita sarà prevista una No Fly Zone e sarà impedito il sorvolo da parte di droni non autorizzati. Inoltre sarà istituita, presso la sala operativa della Questura di Roma, nell’area riservata alla gestione dei grandi eventi, una task force, dove verranno coordinati tutti i servizi di ordine e sicurezza pubblica.

Redazione

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