Governo approva manovra “coraggiosa”, opposizione pronta a manifestare

Governo approva manovra “coraggiosa”, opposizione pronta a manifestare

ROMA (Reuters) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha presentato oggi la prima legge di bilancio del nuovo governo definendola una manovra “coraggiosa”, mentre le opposizioni bollano le misure appena varate come improvvisate e inique e annunciano manifestazioni.

La manovra, approvata poco dopo la mezzanotte dopo tre ore di discussione, si concentra sul contenimento delle bollette energetiche e su tagli alle tasse dal prossimo anno per i lavoratori dipendenti e autonomi.

Ora il Parlamento dovrà approvarla entro la fine dell’anno.

“Questa è una manovra figlia di scelte politiche, abbiamo deciso quali sono nostre priorità e concentrato risorse su queste priorità, la considero una manovra coraggiosa, coerente, coraggiosa nella misura in cui scommette su futuro”, ha detto Meloni a Palazzo Chigi presentando il provvedimento in conferenza stampa.

Il pacchetto di intervento, complessivamente da 35 miliardi di euro tra ulteriore deficit e tagli alle entrate fiscali, mira ad accelerare la ripresa della terza economia della zona euro che, secondo le previsioni del Tesoro, si contrarrà nel trimestre in corso e nel primo trimestre del prossimo anno.

“La manovra si basa su un approccio prudente e realista che tiene conto della situazione economica, anche in relazione allo scenario internazionale, e allo stesso tempo sostenibile per la finanza pubblica, concentrando gran parte delle risorse disponibili per interventi a sostegno di famiglie e imprese per contrastare il caro energia e l’aumento dell’inflazione”, si legge nella nota diffusa dopo l’approvazione del provvedimento.

I principali partiti di opposizione hanno giudicato la manovra inadeguata ad affrontare la recessione e un’inflazione a due cifre, e hanno accusato il governo di aver preso di mira le classi più povere tagliando il reddito di cittadinanza, introdotto nel 2019.

Enrico Letta ha annunciato che il Partito Democratico organizzerà proteste di piazza il 17 dicembre, mentre Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle, ha definito “disumano” i taglio al reddito di cittadinanza.

La legge di bilancio destina oltre 21 miliardi di euro per il prossimo anno a favore di famiglie e imprese per contrastare il caro energia. Gli interventi proseguono nel solco di misure simili, da complessivi 75 miliardi, già varati quest’anno.

Per incrementare i salari, sono stati stanziati circa 4,2 miliardi di euro per tagliare il “cuneo fiscale”, ovvero la differenza tra il salario pagato dal datore di lavoro e quello percepito dal lavoratore, a beneficio dei lavoratori a basso reddito.

Tra le altre misure, la manovra abbassa l’età pensionabile per alcuni lavoratori, offre incentivi fiscali per incoraggiare le assunzioni con contratti a tempo indeterminato, riduce le sanzioni per chi non ha pagato le tasse e rilancia il progetto del ponte sullo Stretto di Messina, un evergreen della destra italiana.

Le misure da 35 miliardi sono coperte a deficit per circa il 60% dell’intervento, spingendo il rapporto deficit/Pil del prossimo anno al 4,5% dal 3,4% previsto a settembre.

Altre fonti di finanziamento includono l’aumento della tassa sugli extra profitti delle società energetiche che hanno beneficiato dell’impennata dei prezzi del petrolio e del gas, ha detto il Tesoro in un comunicato.

Con un’aliquota fiscale che passa dal 25% al 35% fino a luglio 2023 e calcolata sui profitti anziché sui ricavi, la misura dovrebbe consentire al governo di recuperare 2,5 miliardi, ha detto Meloni.

Il nuovo prelievo segue la proposta dalla Commissione europea e sostituisce uno schema che ha scatenato critiche e rifiuti di pagamento da parte di numerose imprese energetiche.

Il bilancio restringe i criteri per il reddito di cittadinanza che, secondo la coalizione di destra che guida il governo, scoraggia le persone a cercare lavoro.

L’anno prossimo, le persone abili e in età lavorativa potranno percepire il sussidio solo per un massimo di otto mesi, prima dell’abolizione completa del reddito di cittadinanza a partire dal primo gennaio 2024.

Giuseppe Fonte e Gavin Jones

(Versione italiana Stefano Bernabei, editing Claudia Cristoferi)

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