La finanza di oggi, dopo la crisi, mutamenti epocali

La finanza di oggi, dopo la crisi, mutamenti epocali

Una crisi finanziaria si verifica quando una pertubazione, particolarmente intensa colpisce i mercati finanziari, caratterizzate da brusche diminuizioni dei prezzi delle attività e da i fallimenti di molte aziende.

Esistono molti modi diversi in cui comincia una crisi finanziaria nelle economie avanzate: una rapida ascesa e un susseguente crollo (boom-and- bust) dell’erogazione del credito.

La cosiddetta liberalizzazione finanziaria, nel breve periodo, può spingere le istituzioni finanziarie verso una veloce espansione dell’erogazione del credito, chiamata credit boom. Purtroppo anche in presenza di un management adeguato, i credit boom finiscono per superare le abilità delle istituzioni finanziarie e delle attività di regolamentazione, nel vagliare e monitorare il rischio del credito, facendo si che nel mercato circolino prestiti eccessivamente rischiosi. Quando detto genera un “panico bancario” dando origine ad un fenomeno chiamato deflazione del debito, nel quale sopraggiunge un forte declino dei prezzi che comporta un ulteriore deterioramento del capitale netto delle aziende dovuto all’aumentato peso dell’indebitamento.

La crisi tocco’ il suo apice nel settembre 2008 con il crollo di Lehman Brothers (all’epoca uno dei colossi mondiali dell’investiment banking). E’ sicuramente utile attuare una riflessione oggettiva e una analisi su quanto accaduto nel mondo della finanza negli ultimi dieci anni.

Una prima riflessione è data dall’accortezza di non confondere il concetto o il significato della finanza con l’utilizzo, che in diversi casi, è stato effettuato dello strumento finanziario. Si tratta di una distinzione basilare e essenziale in quanto molte problematiche sono nate da un utilizzo distorto dello strumento finanziario e non dallo strumento in sé e per sé. I famigerati strumenti derivati che, pur con una loro indubbia complessità tecnica, sono nati per esigenze di protezione e di copertura. In alcuni casi abbiamo assistito ad un utilizzo fraudolento dello strumento sia lato intermediari finanziari con politiche aggressive e azzardate e  sia lato clienti attratti da potenziali guadagni speculativi; siamo, quindi, di fronte ad una grave distorsione dei comportamenti che andrebbero sanzionati nelle forme e nelle misure opportune.

Un’ulteriore riflessione riguarda i mercati finanziari e la loro regolamentazione.

I mercati finanziari svolgono una funzione essenziale e la loro regolamentazione è molto complessa. Nel corso degli anni hanno presentato delle lacune che si è cercato di colmare con una proliferazione di normative che hanno contribuito a cercare di stabilizzare il sistema. (tra luci e ombre).
Normative, come quelle di Basilea (che ha rivoluzionato le tecniche e i modelli di valutazione del rischio di credito) o della MIFID (che ha rivoluzionato i processi della consulenza finanziaria), che hanno avuto un impatto forte sul sistema bancario e finanziario e dell’economia reale con effettivi positivi e anche negativi. Soffermandoci sul tema del rischio del credito è inconfutabile che l’attuale regolamentazione abbia spinto le banche verso una valutazione rigorosa, classificando le imprese tra quelle più meritevoli e quelle più rischiose, è ovvio che quest’ultime incontreranno sempre più difficoltà nell’accesso al credito. In questo cambio di paradigma non solo si è scontrato con un gap di CULTURA FINANZIARIA, soprattutto nelle PMI, con una difficoltà di comunicazione e trasparenza tra banche e imprese, ma si è andato affermando sempre di più la figura del CFO.

IL CFO è ormai una figura manageriale centrale che affianca l’imprenditore nell’orientare le scelte strategiche e che ha una competenza e un presidio trasversale sulle attività amministrative, finanziarie e del controllo di gestione.

Se parliamo tuttavia di gap di cultura finanziaria non possiamo ignorare il fenomeno estremamente diffuso di “Alfabetizzazione Finanziaria” che coinvolge non sole le imprese ma anche, e in misura rilevante, risparmiatori e investitori, evidenziando l’assenza completa di Educazione Finanziaria dei diversi attori dell’economia e della società.

Oggi la finanza assume ancor di più un ruolo fondamentale nella gestione delle imprese, se pur una profondamente diversa.

È una finanza che richiede una solida cultura manageriale con competenze allargate e in continua evoluzione, rigore, etica professionale, rispetto delle regole e consapevolezza della ratio delle norme. È un percorso sfidante e motivante in cui irrompe la trasformazione tecnologica e digitale che pone alla finanza nuove opportunità e traguardiUna finanza vissuta con questo approccio è in grado di generare un grande valore per le imprese e l’economia reale e rappresenta una leva decisiva per la crescita e la sostenibilità nel lungo termine delle aziende.

In Finanza non è sufficiente padroneggiare un gergo specifico per essere degli esperti, ma bisogna avere un certo acume.

D.ssa Rossella Rettura

 

 

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