LETTERA AL CAPO dello STATO, auspicando un Livello di Civiltà tra Fisco e Cittadini

LETTERA AL CAPO dello STATO, auspicando un Livello di Civiltà tra Fisco e Cittadini

LETTERA AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA , per auspicare un “Livello di Civiltà” nei rapporti tra Fisco e Cittadini/Contribuenti

La Redazione della Consul Press ha ricevuto questa nota pubblicata sul sito dell’Associazione “Co.Ne.Pro – Commercialisti Network Professionale” (www.conepro.it) e inviata tutti gli iscritti dell’ Associazione, legata all’iniziativa di porre in evidenza una paradossale situazione di “disagio civile”, approvata dal Consiglio Direttivo della stessa Associazione, presieduta da Renato Burigana.
La nota viene riportata e, a seguire, la lettera indirizzata al Capo dello Stato, al Presidente del Consiglio ed al Ministro dell’Economia.

” Cari Colleghi,le vicissitudini che stiamo vivendo sulla ISA, stanno “segnando” in modo molto incisivo le nostre giornate di lavoro e non.
Restare in silenzio, senza poter dare voce a questa esasperata gestione del problema ISA (Indicatori Sintetici di Affidabilità), non ci sembrava una buona cosa. Le innumerevoli voci corali esasperate su tale argomento sono giunte in modo forte e chiaro.
Abbiamo affidato ad una missiva, ad una segnalazione, anche la nostra testimonianza, cercando di illustrare e fornire ulteriori elementi del disagio che stiamo vivendo, come professionisti, come contribuenti, come semplici cittadini.  Tutto questo alle massime autorità del Paese: Capo dello Stato, Presidente del Consiglio, Ministro dell’Economia.
Si auspica che sia adottata, quanto prima, una soluzione che tenga in dovuta considerazione questo forte disagio.
Buona continuazione.”

Roma, lì 16/09/2019
Oggetto: segnalazione mancato raggiungimento “Livello di Civiltà” nel
rapporto tra Fisco/ Contribuente.
Premessa: definizione di Civiltà: “Stato di equilibrio politico ed economico, fondato
sulle istituzioni e sul progresso tecnico; benessere.”
Egregio Signor Presidente,
innanzitutto, preliminarmente, vorrei complimentarmi con Lei per la perfetta e
inappuntabile opera di esercizio delle Sue funzioni, soprattutto in situazioni delicate
che, sottoposte alla Sua attenzione come Capo dello Stato, hanno trovato per il Suo
tramite, le migliori soluzioni risolutive nel pieno e totale rispetto del dettato
Costituzionale.
La segnalazione che segue purtroppo, esula dalle Sue funzioni, ed è riscontrabile
nell’esercizio delle funzioni che l’Amministrazione Finanziaria e il Ministero preposto
(MEF), attuano da alcuni mesi e sino ad oggi, verso i Cittadini /Contribuenti con
applicazioni di norme vessatorie, inique, che inevitabilmente colpiscono tutti i
contribuenti alle prese con l’applicazione di strumenti di emersione di imponibile da
sottoporre a tassazione.
Si sta parlando dei cosiddetti ISA (Indici sintetici di affidabilità).
E’ sotto gli occhi di tutti che l’introduzione (per l’anno di imposta 2018) di questi
indici, in sostituzione degli “studi di settore” (altro astruso provvedimento di
emersione di materia imponibile, in vigore sino al 2017), è avvenuta in modo
“confusionario /spaventosamente tardivo e vessatorio” solo per citare alcuni aspetti.

La norma istituita dalla Legge 196/2016 prevedeva sostanzialmente degli indicatori
di compliance, con effetti dettati da una “conformità normativa” volta a
modernizzare il rapporto Fisco-Contribuente e cercando di stimolare un rapporto di
cooperazione e collaborazione reciproca, fornendo un incentivo all’assolvimento
spontaneo degli obblighi tributari e favorendo l’emersione spontanea delle basi
imponibili.
Purtroppo queste “nobili” finalità ad oggi con l’introduzione degli ISA, non sono state
raggiunte, anzi, si registra un allontanamento e una rottura del rapporto Fiscocontribuente.
Si lasciano alle associazioni sindacali, agli organismi di Categoria, le rimostranze
tecniche e le richieste di disapplicazione per l’anno d’imposta 2018 di questo
“strumento discutibile” di emersione spontanea di basi imponibili e non entro nel
merito delle recenti (discutibili) motivazioni addotte dal MEF, in risposta alla proposta
di rendere facoltativa l’applicazione degli ISA per il periodo d’imposta 2018 (richiesta
avanzata dal Garante del Contribuente per il Piemonte).
La Comunità di “Tecnici” che rappresento (Commercialisti riuniti in una associazione
nazionale) che si interfacciano quotidianamente con i Cittadini e con le Aziende, rileva
grandissime difficoltà, non riesce compiutamente a comprendere, digerire,
interpretare questo incredibile strumento di “compliance” e quando obbligatoriamente
lo fa, si trova davanti a contribuenti, basiti, increduli, arrabbiati che non comprendono
come sia possibile che essere sottoposti a delle pagelle possa essere l’unico strumento
di misurazione della fedeltà fiscale e di emersione di materia imponibile.
L’elaborazione di calcoli storico-statistici è alla base per essere riconosciuti
contribuenti affidabili (i buoni premiati con delle caramelle) e mandare dietro la
lavagna i contribuenti inaffidabili (i cattivi) con la patente di “evasori fiscali certificati”.
Senza considerare i disagi riscontrati da noi, tecnici, ovvero dai commercialisti alle
prese con della normazione tardiva, frammentaria, con l’esame di circolari, di guide, di
chiarimenti in corsa, pubblicati “a singhiozzo” e non da ultimo, con le versioni di
software che (quando funziona) impone ricalcoli con determinazioni di risultanze già
elaborate, dunque, da rifare.
Ci sembra un po’ troppo.
Ecco perché si segnala, a margine, che la “civiltà” intesa come “stato di equilibrio
politico ed economico di una nazione” è venuta meno, ed è venuto meno anche il
rapporto di equilibrio con le Istituzioni e soprattutto è venuto meno il “benessere”,
presupposto di civiltà, visto che almeno i 2/3 dei contribuenti sottoposti a questo
strumento vessatorio, dovranno preoccuparsi della “pagella” negativa che genererà
uno stato di preoccupazione non certo assimilabile ad un tranquillo stato di
“benessere”.
Insomma il concetto di rapporto civile, non si ravvede, viene meno, a questo punto il
nostro Stato potrà solo contare sul progresso tecnico per raggiungere forse la
sufficienza perché l’equilibrio economico ed il benessere (elementi di civiltà) con
questa fase di avvio degli ISA, non sono stati raggiunti.
Confidiamo, pertanto, nel Suo ruolo di Garante della Costituzione e nella Sua
sensibilità istituzionale affinché possa intervenire opportunamente, al fine di
ripristinare quel livello minimo di ascolto e di considerazione in presenza di richieste di
opportuni rinvii e necessarie rivisitazioni di provvedimenti contenenti elementi
vessatori verso i cittadini sottoposti ad un sistema di normazione tributaria
palesemente inadeguato, inoltre auspichiamo che le leggi di introduzione di concetti di
“compliance e di collaborazione Fisco/contribuente”, siano compiutamente rispettate e
che lo Statuto del Contribuente non sia più disapplicato.
Auguri di buon lavoro, Signor Presidente.
Dott. Renato Burigana
Presidente Associazione CONEPRO

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