Profitti in calo per Nissan, il colosso giapponese licenzierà 12.500 dipendenti

Profitti in calo per Nissan, il colosso giapponese licenzierà 12.500 dipendenti

L’azienda nipponica, che ha subito il crollo di circa il 95% degli utili netti licenziare 6400 dipendenti entro marzo 2020 mentre gli altri, per un totale di 12.500 persone, entro il 2023: una misura resa necessaria dalle cattive condizioni economiche e che porterà a una riduzione della capacità produttiva di circa il 10%.
AUTOMOTIVENISSAN 26 LUGLIO 2019 14:07 di Matteo Vana

Non è un periodo semplice per Nissan: dopo lo scandalo che ha coinvolto l’ex presidente Carlos Ghosn e la richiesta di un risarcimento paria 15 milioni di euro da parte di quest’ultimo per licenziamento illegittimo, la casa giapponese ha comunicato che sarà costretta a licenziare 12.500 dipendenti riducendo la capacità produttiva del 10%. A renderlo noto è stato il presidente Hiroto Saikawa che ha sottolineato come i risultati del primo trimestre, piuttosto mediocri, costringeranno alla drastica misura l’azienda nipponica.

Il colosso nipponico licenzierà 12.500 dipendenti

Un duro colpo per i dipendenti, ma anche per Nissan: nel primo trimestre, infatti, il colosso giapponese ha subito il crollo di circa il 95% degli utili netti a 6,4 miliardi di yen, pari a circa 59 milioni di dollari. Dati decisamente al di sotto delle stime della casa nipponica che obbligherà la Nissan a licenziare 6400 dipendenti entro marzo 2020 mentre gli altri, per un totale di 12.500 persone, saranno mandati a casa entro il 2023 dilazionando così la misura nei prossimi 4 anni. Nissan, fino ad ora, ha generato un utile operativo di 14,7 milioni di dollari, su un ricavo netto di 21,8 miliardi di dollari; numeri che, se paragonati allo stesso periodo del 2018, quando la società fece  segnare un utile operativo di 1 miliardo di dollari, su un ricavo netto di 25 miliardi di dollari, danno bene l’idea della situazione complicata nella quale verte l’azienda.

Dietro i risultati così deficitari, secondo il numero uno giapponese, ci sarebbero un calo generale di vendite in tutto il mondo, investimenti attuati per il futuro, aumento delle materie prime e i tassi di cambio instabili; tutti fattori che hanno portato Nissan ad attuare una misura drastica, ma necessaria per salvaguardare il marchio stesso. Tutto ciò mentre, dopo essersi messa di traverso nella fusione tra Fca e Reault, la casa auto nipponica sta tentando di ridefinire l’alleanza con il partner francese, nel tentativo di riequilibrare le partecipazioni azionarie e la gerarchia di controllo del gruppo, giudicate inadeguate.

Seg

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