ZELENSKY INCALZA L’UE, STOP AL GAS RUSSO O MOSCA NON SI FERMA

ZELENSKY INCALZA L’UE, STOP AL GAS RUSSO O MOSCA NON SI FERMA

ANSA – “Nelle aree occupate liberate dell’Ucraina il lavoro continua per registrare e indagare sui crimini di guerra commessi dalla Russia. Quasi ogni giorno vengono trovate nuove fosse comuni. Migliaia di vittime, centinaia di casi di brutali torture. Si trovano ancora cadaveri nei tombini e negli scantinati. Corpi legati e mutilati. Centinaia di orfani, almeno centinaia di bambini, sono stati denunciati centinaia di stupri, tra cui ragazze minorenni e bambini molto piccoli e persino neonati”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Parlamento lituano, secondo quanto riporta Ukrinform. “Se si discute seriamente del petrolio solo per il sesto pacchetto di sanzioni, il mondo non si rende conto a quale guerra si sta preparando la Russia. Se non c’è ancora una definizione chiara sul gas russo, allora non ci può essere certezza che l’Europa abbia una volontà comune per fermare i crimini militari russi per costringere la Russia alla pace“, ha detto il presidente ucraino. “Occorre compiere ogni sforzo per garantire che la risposta dell’Europa all’aggressione russa sia veramente forte e veramente consolidata”, ha detto Zelensky nel suo intervento al Parlamento lituano. “Non possiamo aspettare lo sviluppo del settimo o dell’ottavo o del nono, decimo, ventesimo pacchetto di sanzioni contro la Russia per prendere decisioni davvero potenti”, ha detto Zelensky indicando tra l’altro: “Devono essere fissate scadenze specifiche per ciascuno stato dell’Ue al fine di abbandonare efficacemente o almeno limitare in modo significativo il consumo di gas, petrolio, eccetera”.

L’Ucraina torna a chiedere armi e avverte gli alleati: “Chi non ci aiuta, si assume la responsabilità dei morti ucraini”. Parola del presidente Zelensky, che non ha dubbi: “Presto sarà necessario un maggiore supporto militare. Le vite degli ucraini si stanno perdendo, vite che non possono più essere restituite. E questa è anche responsabilità di coloro che ancora conservano nel proprio arsenale le armi di cui l’Ucraina ha bisogno. Responsabilità che rimarrà per sempre nella storia. Se avessimo jet, veicoli corazzati pesanti, artiglieria – aggiunge – saremmo in grado di porre fine a questa guerra”.

DALLE CITTA’ – Non si fermano neppure le atrocità della guerra convenzionale. Sempre a Mariupol, la Caritas ha denunciato che due operatrici “sono state forzatamente portate in Russia” dalla sua sede locale, dove sette persone erano morte nel bombardamento di un tank russo. L’offensiva russa prosegue intanto la sua avanzata nel Donbass, verso cui si dirige un maxi-convoglio militare dalla regione russa di Rostov, mobilitato insieme alle truppe di rinforzo per sferrare l’attacco definitivo, mentre centinaia di migliaia di civili sono fuggiti negli ultimi giorni verso ovest. In tutta l’Ucraina, nel frattempo, continuano a emergere gli orrori. La procuratrice generale Iryna Venediktova parla di 5.800 episodi di sospetti crimini di guerra sotto indagine. Nelle città già attaccate dai russi, i bilanci diventano sempre più drammatici. A Bucha, secondo il sindaco Anatoliy Fedoruk, i corpi di civili uccisi rinvenuti sono saliti a 403, mentre ancora si scava in altre fosse comuni. E a Severodonetsk, nella regione orientale di Lugansk, sono state trovate altre 400 sepolture.

Redazione

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